- i lacci con un modello francesina/derby
- la fibbia per la versione mocassino
Mese: dicembre 2008
La Bellezza dello Sposo
- Il taglio dei capelli
Recatevi dal parrucchiere una settimana prima della celebrazione del matrimonio: regolate il taglio dei capelli, basette e sfumatura sul collo. - Il colore dei capelli
Se vi tingete i capelli, attenzione alla tonalità, che non deve essere troppo differente dal vostro colore di base. In ogni caso fate questa operazione una settimana prima del matrimonio. - Barba e baffi
Se avete la barba o i baffi, sistemate la loro lunghezza. - La pelle
Una maschera rigenerante all’estratto di liquirizia purifica la pelle in profondità, una buona dose di balsamo o di crema ammorbidisce i lineamenti del viso distendendoli. - Rasatura
Recatevi dal barbiere il giorno stesso del matrimonio per una rasatura impeccabile. - La tintarella
Se siete un po’ pallidi, nelle due settimane precedenti al matrimonio concedetevi qualche lampada solare.
Attenzione all’uso dell’autoabbronzante che, se steso malamente, può macchiare la pelle. - La manicure
È d’obbligo la manicure anche per i maschietti con un taglio regolare e la pulizia delle unghie.
Intimo per lo Sposo
Se non siete propriamente magri, sopratutto nel punto vita è bene indossare il boxer.
La linea a pantaloncino contiene meglio i chili di troppo concentrati sul ventre e nasconde un pochino le maniglie dell’amore.
Il boxer è naturalmente consigliato anche a chi ha la fortuna di avere addominali scultorei!
Per portare con classe lo slip bisogna avere il ventre piatto.
La forma di questo capo di abbigliamento intimo esige un fisico da bronzo di Riace per fare la sua bella figura.
Molti uomini affermano che lo slip sia anche molto più comodo del boxer, in quanto maggiormente contenitivo e fasciante. Sicuramente lo slip è l’ideale sotto un pantalone stretto o di taglio classico.
Gli accessori dello sposo
- Le scarpe
La tradizione le vuole di colore nero, in pelle con le varianti opaco e lucido in vernice. Se lo sposo indossa un abito bianco o avorio la scarpa può essere sia nera che chiara. Si consiglia di acquistare le scarpe un mese prima del giorno delle nozze per poterle indossare ed ammorbidire con la propria forma del piede. - Cintura
Rigorosamente uguale alla scelta delle scarpe. - Cravatta
A seconda del gusto personale la cravatta può essere tinta unita, a righe, fantasia purché sempre in linea con l’abito che si indossa. Si consiglia con abito blu camicia bianca o azzurra e cravatta blu; con abito chiaro camicia bianca e cravatta chiara, abito grigio camicia bianca e cravatta grigia o chiara. - Papillon
Da indossare solo se si è abituati a portalo, il rischio è quello di incappare in una buffa scomodità.
Ideale e basilare nello smoking coordinato con fascia di colore nero. - Fascia
Accessorio utilizzato in coordinato con l’abito tipo smoking - Camicia
Di colore bianco o beige o azzurro rigorosamente in cotone, con collo normale o diplomatico. Si consiglia di stirare perfettamente la camicia per evitare false pieghe del collo. - Gemelli
Qualora la camicia avesse i polsini con chiusura a “gemello” bisogna provvedere all’acquisto di una coppia di gemelli. In commercio ce ne sono davvero di tantissimi tipi: lisci, con pietre in oro bianco, giallo o platino. - Bastone
Asta di medie dimensioni in legno scuro o chiaro. - Cilindro
Cappello a forma di cilindro, deve essere tolto all’ingresso della Chiesa ed assolutamente coordinato al vestito. - I Guanti
Ideali in camoscio chiaro o scuro, devono essere tolti all’ingresso della Chiesa ed assolutamente coordinati al vestito. - Calze
Scure se l’abito è di tono scuro, chiare se il vestito è di tono chiaro. Cotone o cotone-seta per estate e primavera, lana o cachemire per autunno e inverno.
Sempre lunghe. - Gilet
Da portare con un abito stile tight dello stesso colore del vestito oppure totalmente diverso per “staccare” tono.
Come annodare la cravatta
- Nodo stretto e piccolo
- Nodo largo con piega sottostante
- Nodo largo e morbido
Abito da sposo nella cerimonia tradizionale
Se la sposa è in abito lungo, si addice il tight.
Il tight è costituito da una giacca in fresco lana grigio antracite o nera a code larghe, fasciante sui fianchi e da portare rigorosamente allacciata. I pantaloni sono a righe grigie e nere. Il gilet è in doppio petto in panno leggero grigio chiaro e MAI fantasia. La camicia avrà polsini doppi, chiusi da gemelli, il collo rigido.
La cravatta sarà grigia a plastron fermata da un spillo con perla.
Le calze saranno nere o antracite, in cotone o seta e al ginocchio, con scarpe stringate in morbida
pelle nera.
Con il tight lo sposo porta all’occhiello una gardenia o un garofano bianco, simboleggiando in questo modo la fedeltà.
In alternativa ad un abito così “impegnativo” si può scegliere un mezzo tight con uguale taglio ma a mezza coda. In questo caso non sono richiesti i guanti in camoscio grigio né il cappello a cilindro.
Il tight si indossa in una cerimon ia formale nelle ore del mattino e fino alle 18.
Il galateo suggerisce allo sposo di indossare il tight così come ai padri, ai testimoni e ai fratelli degli sposi. La marsina vale esclusivamente per la cerimonia del pomeriggio. Caratterizzato dalle code a rondine, sinonimo di frack, la marsina deriva da un modello settecentesco. La marsina prevede: giacca blu scuro o nera, con coda, pantaloni con banda di raso, gilet bianco in piquet, camicia con sparato inamidato, cravatta a nodo, in piquet bianco, gemelli di madreperla bianca, scarpe nere lisce, calze nere, cilindro, guanti di capretto bianco
Abito da sposo nella cerimonia semplice
Il colore dell’abito può essere anche blu o grigio scuro e la giacca può essere monopetto.
Il pantalone deve essere senza risvolto.
La camicia avrà colletto morbido e la cravatta a minuscola fantasia (ad esempio a punta di spillo) con pochette nel taschino della giacca in lino bianco (da evitarsi il coordinato tra pochette e cravatta).
Stessi accessori del tight per quanto concerne calze, scarpe e gemelli.
Le mani della sposa
Cominciate almeno un mese prima a prendervi cura di loro. Una volta alla settimana, usate uno scrub (anche impacchi di argilla chiedete in erboristeria). Usate lo scrub come si usa un sapone qualsiasi, quindi sulle mani asciutte. Lasciate in posa qualche minuto, lavate le mani ed applicate una crema nutriente. La sera potete sostituire la crema con un olio alle mandorle.
Se volete una manicure impeccabile, potete ricorrere alla ricostruzione delle unghie.
La ricostruzione avviene applicando delle tip sulle unghie corte, su queste sarà steso un gel (in due strati) che andrà a creare uno spessore. Il gel verrà fissato con una lampada a raggi ultravioletti.
Successivamente si applica lo smalto / lucido e si limano le unghie nella forma desiderata.
Il costo della ricostruzione varia dagli 80 ai 130 Euro. Sappiate dopo 20/30 giorni per mantenerle sempre in ordine dovrete tornare dall’estetista per un “ritocco” il cui costo è di 30/40 Euro.
La ricostruzione delle unghie è sempre più richiesta, perchè rende le mani molto curate e femminili. Potrete recarvi sia nei centri estetici, sia in alcune profumerie che (di solito una volta alla settimana) offrono un servizio di manicure con ricostruzione unghie.
La scelta dell’abito da sposa
Primo consiglio: fatevi l’occhio, comprate riviste, girate per negozi, guardate anche film e non dimenticate di consultare il motore di ricerca che Matrimonio.it mette a vostra disposizione per una selezione di operatori per regione di appartenenza.
Una volta che vi siete fatte un’idea dell’abito e avete fantasticato a sufficienza, è necessario scendere a compromessi con i prezzi. Le più coriacee di voi non avranno difficoltà comunque a trovare il vestito perfetto al prezzo perfetto talmente è vasta la scelta a vostra disposizione.
Individuato il modello ideale e il negozio, ha inizio il piacevole tour de force al quale dovete sottoporvi per ottenere il miglior risultato: mettete in conto un minimo di tre prove necessarie all’adeguamento del vestito al vostro fisico, all’abbinamento con i vari accessori e al tocco finale che non di rado avviene a ridosso delle nozze (in molti casi il giorno prima!).
La giarrettiera della Sposa
Originariamente la giarrettiera consisteva soltanto in un laccio. La prima volta che il termine viene citato è nell’800 d.C. negli scritti di Eginardo: descrivendo l’abbigliamento di Carlo Magno, parla di “giarrettiere” che sostengono le calze del monarca.
Nell’abbigliamento maschile è presente a partire dal 1200. A metà del XIV secolo Edoardo III d’Inghilterra, in seguito a un incidente occorso alla contessa di Salisbury a un ballo di corte, designa la giarrettiera come il simbolo dell’onorificenza più prestigiosa della corona inglese, l’Ordine della Giarrettiera, lanciando anche il celeberrimo motto presente ancora sullo stemma reale “Honni soit qui mal y pense”.
A partire dal XVIII secolo si attribuì alla giarrettiera un culto speciale, adornandola di pietre preziose, gioielli a forma di piccoli lucchetti, nastri e pizzi, spesso con ritratti del proprio marito o amante. Alla giarrettiera si attribuivano poteri soprannaturali: si diceva, ad esempio, che un fantasma non poteva attraversare una porta chiusa con una giarrettiera.
È del XIX secolo l’uso di giarrettiere in tessuto elasticizzato. Nello stesso secolo si impose la moda di portare non più due giarrettiere l’una sopra il ginocchio per fissare la calza, l’altra sotto di esso per vezzo, ma una sola sopra il ginocchio.
Un noto costume matrimoniale delle famiglie nobili consisteva nel dividere fra gli invitati una giarrettiera in piccoli pezzi. Il cosiddetto “don de la jarretière” è conosciuto e praticato in Francia, presso le popolazioni francofone del Belgio, anche nei matrimoni fra contadini del Palatinato Superiore e dell’Alsazia. Oggi in questa usanza in Italia e altrove la giarrettiera è stata sostituita dalla cravatta dello sposo, che viene tagliata e distribuita tra gli invitati.
A partire dalla fine del XIX secolo ha cominciato a entrare in decadenza a causa dell’avvento del reggicalze femminile prima e del collant e delle calze autoreggenti poi