Se la sposa è in abito lungo, si addice il tight.
Il tight è costituito da una giacca in fresco lana grigio antracite o nera a code larghe, fasciante sui fianchi e da portare rigorosamente allacciata. I pantaloni sono a righe grigie e nere. Il gilet è in doppio petto in panno leggero grigio chiaro e MAI fantasia. La camicia avrà polsini doppi, chiusi da gemelli, il collo rigido.
La cravatta sarà grigia a plastron fermata da un spillo con perla.
Le calze saranno nere o antracite, in cotone o seta e al ginocchio, con scarpe stringate in morbida
pelle nera.
Con il tight lo sposo porta all’occhiello una gardenia o un garofano bianco, simboleggiando in questo modo la fedeltà.
In alternativa ad un abito così “impegnativo” si può scegliere un mezzo tight con uguale taglio ma a mezza coda. In questo caso non sono richiesti i guanti in camoscio grigio né il cappello a cilindro.
Il tight si indossa in una cerimon ia formale nelle ore del mattino e fino alle 18.
Il galateo suggerisce allo sposo di indossare il tight così come ai padri, ai testimoni e ai fratelli degli sposi. La marsina vale esclusivamente per la cerimonia del pomeriggio. Caratterizzato dalle code a rondine, sinonimo di frack, la marsina deriva da un modello settecentesco. La marsina prevede: giacca blu scuro o nera, con coda, pantaloni con banda di raso, gilet bianco in piquet, camicia con sparato inamidato, cravatta a nodo, in piquet bianco, gemelli di madreperla bianca, scarpe nere lisce, calze nere, cilindro, guanti di capretto bianco
Abito da sposo nella cerimonia tradizionale
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