Sommersi dallo stress e dalla frenesia dell’organizzazione del nostro matrimonio, fermiamoci un attimo a pensare come è cambiata l’organizzazione del matrimonio in circa 80 anni…ai tempi quindi delle nostre nonne o bisnonne.
A quel tempo usava andare a chiedere la mano della sposa al padre per poter ottenere così un fidanzamento ufficiale che consentisse di poter passeggiare mano nella mano con la nostra fidanzata, niente di più!
Questo succedeva se il padre dava il consenso; ma se questo non succedeva non restava altro da fare che scappare per una notte fuori casa in modo da costringere il padre ad approvare il matrimonio.
Si arrivava così al fatidico matrimonio: la sposa era ricca di pizzi e merletti in un fastoso strascico completamente ricamato a mano. Il banchetto era soltanto per pochi eletti e nell’occasione si mangiava la carne che a quei tempi era scarsa. Non c’erano liste di nozze e tantomeno i classici scherzi da matrimonio: l’unica cosa era un piccolo viaggio di nozze in una meta vicina…
Beh’ non c’era quindi bisogno di molta organizzazione rispetto ad oggi…
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Il bouquet della sposa
- Prima delle cerimonia conserva il bouquet in un luogo fresco; in caso contrario evita di esporlo ai raggi diretti del sole
- Durante la cerimonia bagna leggermente la gomma piuma nel supporto del mazzo con acqua fredda per mantenere i fiori umidi
- Dopo la cerimonia, se vuoi conservare ed essiccare il mazzo, capovolgi e lascia la buio il tutto per un mese circa.
Arricchisci il bouquet con pochi tulles e pizzi, meglio nastri di seta o inserti dello stesso tessuto e colore del vestito.
Uscita dalla chiesa ad una cerimonia di matrimonio
L’uscita dalla chiesa Ha luogo in modo ordinato e soprattutto discreto, si può formare di nuovo un corteo dietro gli sposi, oppure, più comodamente, parenti ed amici possono uscire alla spicciolata, mentre gli sposi e i testimoni convengono al momento delle firme sul registro.
Prima di salutare gli sposi, il parroco consegna loro un libretto con data e luogo del matrimonio e tante pagine bianche da riempire con i nomi dei figli che verranno, ricordando alla nuova famiglia che lo scopo dell’unione religiosa è quello della procreazione.
Poi lo sposo offrirà il braccio destro alla neo-moglie e, insieme, si avvieranno all’uscita.
Sul sagrato della Chiesa parenti ed amici provvederanno al consueto lancio del riso.
Scopo del matrimonio
Il fine del matrimonio è oggetto di acceso dibattito in molte culture: secondo alcuni il matrimonio dovrebbe essere ristretto alle unioni tra un uomo e una donna i quali possono generare figli per poi educarli ed introdurli nella società, mentre secondo altri, che non riconoscono la finalità biologica come primaria preferendo dare priorità ai valori emotivi individuali, la finalità dovrebbe individuarsi nell’esigenza di ottenere rispetto formale e sociale per i contenuti sentimentali dei coniugi.
Secondo quest’ultima linea si dovrebbero considerare matrimoni di pari dignità anche le unioni omosessuali ed altri tipi di unione.
I testimoni del matrimonio
Per la legge è sufficiente un testimone per coniuge, ma è consuetudine, sia nelle cerimonie civili sia in quelle religiose, che ognuno degli sposi abbia due testimoni. Costoro, oltre ad avere una funzione di sostegno umano in un momento importante, hanno la fondamentale funzione di garantire la legalità del matrimonio.
In genere gli sposi scelgono i testimoni fra i parenti più stretti o gli amici più cari, come per offrire una prova di affetto, per questo motivo il galateo esige che siano loro ad offrire agli sposi i regali più belli ed importanti. Attenti dunque ad offrire questo ruolo alle persone più adeguate, o a chiarire subito se volete sollevarli dall’impegno che la tradizione assegna loro.
SI Scegliere una persona davvero vicina al nostro cuore.
NO Ai testimoni di sola rappresentanza, che non siano amici o parenti cari.
Come scegliere la musica per la cerimonia
Innanzitutto bisogna tener conto di un punto fondamentale: mentre in Comune viene data ampia libertà di scelta, in chiesa è possibile avere a che fare con alcune piccole restrizioni. Infatti, potrebbe capitare che il parroco che celebra la messa ponga il veto sulla musica non sacra: informatevi dunque per tempo, dato che potrebbe influenzare la selezione del musicista. In chiesa, inoltre, non sempre è possibile mantenere un sottofondo musicale per tutta la durata della cerimonia, cosa invece usuale in Comune.
Cercate poi di adeguare la musica ai diversi momenti della cerimonia: un sottofondo tranquillo in attesa dell’arrivo della sposa; l’ingresso, trionfale o dolce a seconda della vostra personalità; lo scambio degli anelli, l’offertorio e la consacrazione caratterizzati nuovamente da un sottofondo tranquillo; la comunione, moderatamente “briosa”; infine l’apoteosi, l’uscita degli sposi sulle note dell’immancabile Marcia Nuziale di Felix Mendelssohn-Bartholdy.
Un ultimo suggerimento: se volete andare sul sicuro affidatevi ai consigli del musicista che avete ingaggiato (purché abbia esperienza in materia) o alla tradizione, che in certe occasioni rimane sempre la miglior soluzione…