Molte delle assunzioni della società riguardo la natura e lo scopo del matrimonio e della famiglia sono cambiate e stanno ancora cambiando. A differenza di quanto avveniva in passato il matrimonio non è più una tappa obbligata nella vita dell’individuo. L’istituto legale del divorzio permette di sciogliere il vincolo matrimoniale. I gruppi di sostegno dei diritti degli omosessuali, infine, appoggiano l’apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso.
Dalla seconda guerra mondiale l’occidente ha visto forti crescite del numero di divorzi, del numero delle convivenze senza matrimonio, del numero di persone non sposate, del numero di bambini nati fuori dal matrimonio e pure una crescita nel numero di adulteri. È di fatto emerso un sistema che può essere chiamato di monogamia seriale. Il matrimonio è evoluto da un patto a vita che può essere rotto solamente per colpa o morte, a un contratto che può essere rotto da ogni parte su richiesta. Tra le altre variazioni avvenute nel matrimonio occidentale dalla prima guerra mondiale vi sono:
- Diversamente dal XIX secolo, la donna, non l’uomo, ottiene l’affidamento dei figli in oltre l’80% dei casi di divorzio.
- Entrambi i coniugi hanno il dovere formale di sostegno al coniuge (non più solo il marito).
- I figli nati fuori dal matrimonio hanno gli stessi diritti di sostegno dei figli legittimi.
- Nella maggior parte degli stati lo stupro all’interno del matrimonio viene punito legalmente.
- Il marito non può più punire fisicamente la propria moglie.
- Le proprietà acquisite dopo il matrimonio non appartengono al solo titolare. Queste proprietà sono considerate coniugali e devono essere condivise dai coniugi secondo la legge della comproprietà o un’equa distribuzione giudiziale.