Fino a qualche tempo fa era possibile scegliere con molta libertà la chiesa dove sposarsi. Spesso veniva scelta una chiesa particolarmente suggestiva o artisticamente importante per ovvi motivi estetici.
Oggi quasi tutte le diocesi italiane sono propense a non concedere l’utilizzo di chiese per celebrazioni matrimoniali quando non ci sia un legame con la chiesa dove si intende celebrare il matrimonio.
Oggi quasi tutte le diocesi italiane sono propense a non concedere l’utilizzo di chiese per celebrazioni matrimoniali quando non ci sia un legame con la chiesa dove si intende celebrare il matrimonio.
In altre parole, il criterio che viene perseguito è che gli sposi debbano celebrare il matrimonio nella chiesa della comunità dove risiedono o dove risiederanno. Questo per far si che la comunità cristiana veda che ci sono degli sposi, cosa che oltre che bella in sè, è anche motivo di conforto per l’intera comunità.
In alcuni casi, per motivi particolari (come ad esempio la devozione particolare ad un Santo oppure il fatto di aver frequentato un’università alla quale è annessa una chiesa) vengono concesse anche chiese diverse da quelle sopracitate.
In alcuni casi, per motivi particolari (come ad esempio la devozione particolare ad un Santo oppure il fatto di aver frequentato un’università alla quale è annessa una chiesa) vengono concesse anche chiese diverse da quelle sopracitate.
Riepilogando le chiese che di norma si possono scegliere sono:
- La chiesa dove risiede la futura moglie o il futuro marito
- La chiesa dove gli sposi intendono andare a vivere
Per maggiori chiarimenti consigliamo di consultare il proprio parroco oppure di visitare il sito internet della vostra diocesi di appartenenza.
L’offerta
Se vi sposate in chiesa è richiesta un’offerta, che è libera.
L’offerta serve a coprire le spese per la cerimonia (luci, addobbi, riscaldamento, etc..) con l’esclusione dei fiori che sono a carico degli sposi.
In alcuni casi può capitare che il parroco suggerisca un certo importo per l’offerta: la nostra idea è che questa richiesta avvenga perchè, non avendo idea di quanto dare, alcuni sposi hanno dato offerte molto contenute.
E’ un suggerimento e prendetelo come tale: se potete, date, se non potete fatelo presente e date quello che vi sentite di poter dare.
L’offerta serve a coprire le spese per la cerimonia (luci, addobbi, riscaldamento, etc..) con l’esclusione dei fiori che sono a carico degli sposi.
In alcuni casi può capitare che il parroco suggerisca un certo importo per l’offerta: la nostra idea è che questa richiesta avvenga perchè, non avendo idea di quanto dare, alcuni sposi hanno dato offerte molto contenute.
E’ un suggerimento e prendetelo come tale: se potete, date, se non potete fatelo presente e date quello che vi sentite di poter dare.
L’ingresso in chiesa
Il galateo impone regole ben precise sull’ordine di comparizione e di ingresso di quelli che a ragione possiamo definire gli attori della giornata. In particolare, lo sposo deve entrare per primo accompagnato a braccetto dalla madre, posizionata alla sua sinistra. Arrivato innanzi all’altare, prende posto di fronte alla sedia di destra. Qui rimane in attesa della futura sposa, che arriva stretta al braccio sinistro dal padre. Arrivata all’altare, di fronte alla sedia di sinistra, il padre, dopo averla baciata sulla guancia, la consegna al futuro marito. In assenza di uno dei due genitori, può compiere lo stesso rituale una sorella, nel caso dello sposo, e un fratello in quello della sposa